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giovedì 23 agosto 2012

da Gatto a Gattopardo ...

Dopo averlo snobbato senza motivo per anni, forse sentendomi inconsciamente inadeguato, finalmente, ormai maturo al punto giusto, ho terminato di leggere Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa.
Magnifica lettura! La lingua italiana elevata alla massima potenza; una libidine per i pochi neuroni ancora capaci di apprezzare uno stile di scrittura così superlativo.
Sono rimasto incantato dall’eleganza raffinata della prosa, dalla scelta attentissima dei vocaboli e soprattutto degli aggettivi, dalla corposa fluidità di una sintassi complessa, ricercata, ma non inaccessibile.
Confesso che al principio mi ha impressionato più la forma che il contenuto, ma col progredire della lettura, mi sono deliziato con i conflitti interiori e le argute ironie del Principe Fabrizio, la temerarietà irriverente di Tancredi, le descrizioni maliziose dei protagonisti, gli umoristici sotterfugi usati per descrivere i delitti di mafia, il ritratto impietoso della meschinità contadina, la concretezza realistica e profetica del dettaglio storico. La descrizione che il Principe fa, amareggiato e disilluso, alla fine del quarto capitolo, della Sicilia e dei siciliani, è di un realismo crudele e impressionante.
Un affresco storico, politico e sociale di grandezza assoluta.

Già poco tempo fa avevo rifocillato lo spirito con la stupenda prosa di Italo Calvino, consolandomi di tante approssimative traduzioni di autori stranieri letti di recente, ma ora con Il Gattopardo ho provato finalmente un godimento nuovo, quasi sconosciuto.
Concordo con chi lo paragona ai Promessi Sposi di Manzoni e lo vorrebbe introdurre nel programma scolastico dei nostri licei (cosa che ritengo impossibile vista l’aberrante grettezza di chi ci comanda). Anzi, rispetto alla ottocentesca gravosità del Manzoni, forse riuscirebbe più facilmente a far breccia nelle obnubilate menti dei nostri adolescenti.
Attenzione però, non deve essere una lettura frettolosa o di ripiego –non lo ritengo possibile!-. Se non vi sentite pronti, fate come me; aspettate il momento giusto, ma poi… godetevela!



“Tutto questo non dovrebbe poter durare; però durerà, sempre; il sempre umano, beninteso, un secolo, due secoli…; e dopo sarà diverso, ma peggiore. Noi fummo i Gattopardi, i Leoni: chi ci sostituirà saranno gli sciacalletti, le iene; e tutti quanti, gattopardi, sciacalli e pecore, continueremo a crederci il sale della terra.”






Interessante il trailer americano del film di Luchino Visconti: