Blog NEWS (13/05/17)

  • - The end of the game...
  • - Continua l'autunno: nuovo post.
  • - Nuove foto: autunno stagione magica!

domenica 2 ottobre 2016

Cose di Casa

Gli orizzonti troppo lontani sono ormai sfuocati e confusi, inquietanti e pieni di insidie. Da tempo era maturata in me la voglia di ritornare alla mia terra, ai suoi tesori, alla sue sterminate bellezze.
Ritornare ai tempi andati, ultimo ricordo circa 10 anni fa, quando l’entusiasmo e la voglia di scoperta mi facevano montare in auto e partire per mete più o meno lontane, in Italia, ma anche nella vecchia Europa, lungo itinerari di storia, di arte, comunque di meraviglia.

Un breve periodo di vacanza a fine estate è l’occasione giusta. La mèta è Treviso e la Marca Trevigiana, con Asolo, i suoi colli, la sua storia e le sue preziose architetture.
Itinerario ben programmato, come sempre, navigatore satellitare impostato a dovere, auto nuova da collaudare seriamente, macchina fotografica da sfruttare a fondo, previsioni meteo ottime, hotel prenotato per due notti. Via, si parte!

Dopo un percorso autostradale fluido, ma mai completamente rilassato e rilassante, arriviamo a Treviso città, prima tappa del viaggetto. Qui invece la passeggiata è veramente rilassante, fra portici, vicoli e antiche piazze che si intrecciano con i numerosi corsi d’acqua attraverso la città vecchia; il Cagnan Grando, il Buranelli, il Roggia, il fiume Sile. 
Una pausa gastronomica con un tagliere di cicchetti trevigiani, un buon caffè sotto la loggia affacciata a Piazza dei Signori e una passeggiata digestiva lungo il Sile e la Riviera Garibaldi coronano degnamente la prima parte della giornata.

Seconda tappa, prima di trasferirci alle pendici di Asolo, dove abbiamo l’hotel, dedicata alla Villa Barbaro di Maser, uno dei capolavori del Palladio, completamente affrescata da Paolo Veronese. Per rinfrescarci e bagnare la bocca, a lungo rimasta aperta di fronte alla bellezza del luogo, ci gustiamo una mescita di buon prosecco fresco nell’annessa masseria, ora convertita a cantina e rivendita di vini.
Dopo aver preso possesso della stanza in un hotel grazioso e tranquillo, molto ben ristrutturato da un’antica masseria della campagna asolana, chiudiamo la giornata con una buona cena molto intima a base di pesce.

La mattina seguente è dedicata alla visita di Asolo. Distribuita, fra nucleo centrale e frazioni, su vari colli da cui si gode una splendida vista della pianura sottostante, infonde un senso di quiete d’altri tempi. Sotto i suoi portici vecchie botteghe e osterie e ovunque eleganti palazzi e ville padronali con giardini ben curati, talora trasformati in hotel, ma più spesso residenze private ben protette e inaccessibili. A ridosso della piazza centrale svetta la Torre dell’Orologio, uno dei pochi resti ben conservati del Castello della Regina Cornaro, dalla cui cinta muraria si godono piacevoli scorci sull’abitato e, soprattutto, sulla Rocca di Asolo, ben piantata lassù, sulla cima del Monte Ricco.
Pranzo appetitoso (bigoli con ragù di anatra, tagliere di formaggi e salumi locali, vinello bianco fresco scaraffato…) in una caratteristica osteria sotto i portici di via Browning.



Nel pomeriggio, gran tour dei colli asolani, con tappa principale a Possagno, città natale del Canova, per visitare la Gipsotheca e la casa natale dell’artista. A seguire, veloce discesa dai pendii collinari e tappa fondamentale a Villa Emo, altro meraviglioso esempio dell’opera di Andrea Palladio nella regione.
Finalmente, seratina riposante in hotel e piacevole cenetta nel solito ristorante.


Ultimo giorno, ci dirigiamo a ovest, destinazione Bassano del Grappa. On the road, diamo una fuggevole occhiata ad altri due esempi di architettura veneta: Villa Rovero a San Zenone degli Ezzelini e Villa Negri Piovene a Mussolente.

A Bassano abbiamo trovato una bella atmosfera, da agiata e tranquilla provincia veneta. Sotto il sole ancora caldo di settembre, abbiamo passeggiato nelle belle piazze e all’ombra del famoso ponte coperto, godendoci la vista del Brenta e dei monti da cui prende i natali. 
Ultima pausa di relax in piazzetta, con aperitivo e snack veloce, poi, prima che aumenti il traffico, ci rimettiamo sulla strada del ritorno.



Che goduria! Che bel viaggio! A ripensarci, trascorso un po' di tempo, una piccola gemma preziosa incastonata nei nostri ricordi. Travolto dal caos e dalla rabbia che mi ispira la vita quotidiana in questo paese, avevo quasi dimenticato quanta bellezza esso ci offre. Speriamo di ricordarlo ancora in futuro.