Blog NEWS (13/05/17)

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sabato 28 aprile 2012

Web-Surfing

Negli ultimi tempi pratico spesso uno sport che si sta rivelando sempre più interessante: l’esplorazione sistematica di siti internet dedicati alla musica, alla letteratura e al cinema.
Il panorama della rete non offre solo siti specializzati più o meno professionali, ma anche tanti riferimenti e blog di appassionati non professionisti, divulgatori per hobby, eppure spesso seri e motivati.
Da questi siti trapela ugualmente passione e competenza, associata alla voglia di condividere le proprie conoscenze con altri appassionati.
In campo musicale, per me vecchio cultore della musica progressive anni ’70, la scoperta del sito http://www.progarchives.com/ è stata come trovare una miniera d’oro. La quantità dei dati contenuta è enorme e, anche se in lingua inglese, il sito è così ben organizzato da non creare il minimo problema di ricerca e utilizzo. Bellissima idea inoltre la possibilità di creare classifiche personalizzate per genere, anno, nazionalità dell’artista, ecc. Per chi non ha perso la propria curiosità musicale, si possono fare scoperte interessanti fra i tanti musicisti e gruppi meno noti ospitati nel sito, con particolare riferimento agli anni più recenti rispetto ai “grandi classici” degli anni ’70. Fra quelli più di mio gusto, ricordo Big Big Train, Discipline, Beardfish, Anathema, Anglagard, Maudlin of the well…
Un blog molto stimolante, da cui traspare una grande passione e competenza musicale, è http://altprogcore.blogspot.it/ che dal novembre 2008 diffonde recensioni, commenti e rumours vari in ambito neo-progressive.

In campo letterario, con grande godimento, sono entrato a far parte della community di http://www.anobii.com, un social network (primo e finora unico ad aver sollecitato il mio interesse…) di condivisione libraria.  Si espone la propria libreria, se possibile accompagnando le opere con recensioni e commenti che possono aiutare altri iscritti nelle scelte; si stringono relazioni virtuali con lettori dai gusti simili e curiosando nelle librerie altrui si possono trovare ottimi spunti di lettura. Facile da gestire, è il paradiso del bibliofilo incallito. Il mio link diretto è http://www.anobii.com/ostellomuse2012 .
 
Qualche giovane internauta rampante dirà “Tutto qua?! Ha fatto la scoperta dell’acqua calda!”


Ebbene sì, un piccolo passo forse per la comunità web 2.0, ma un grande passo per il sottoscritto!

I link di questi e altri siti che ritengo piacevoli ed interessanti sono elencati in fondo alla colonna di destra, sotto il titolo Per conoscere, per cercare…



 

venerdì 6 aprile 2012

Un ricordo di Giorgio Scerbanenco

Il dott. Duca Lamberti, medico espulso dall’Ordine, ex galeotto reinventatosi sbirro, è un uomo di poche parole, cocciuto, quasi pedante. Si trascina da sempre un’angoscia interiore, muovendosi quasi come un automa, costantemente pressato dall’impeto delle sue convinzioni e della sua ostinazione.
Vaga per una Milano nebbiosa, fredda, “livida e sprofondata per sua stessa mano” (come canta Ivano Fossati nella sua I treni a vapore), introversa e diffidente, tanto che il vocabolario dei personaggi, i dialoghi, la prosa stessa sono stringati, essenziali, quasi asfittici, ai limiti della necrosi sintattica, e riproducono fedelmente, ma senza ottimismo, l’atmosfera degli anni ’60.
Scorrendo le pagine delle sue storie, ci imbattiamo in vocaboli desueti, quasi commoventi, lontane rimembranze della nostra infanzia in calzoncini corti: ipodermoclisi, filobus, brefotrofio, lenocinio…
Vengono chiamate “anziane” donne di 48 anni, si usa la parola “invertito” con un certo disprezzo (Oddio! Non avevano ancora inventato l’ipocrisia del Politically Correct…), le malattie veneree sono chiamate “malattie celtiche” e infine -orrore!- tutti fumano in qualunque momento e in qualunque luogo, anche i ragazzini poco più che bambini.
La descrizione psicologica dei personaggi, soprattutto i criminali, anche se giovanissimi, rispecchia un destino ineluttabile, senza grandi speranze di redenzione o di reinserimento sociale. Questa atmosfera prevalente di grigia rassegnazione viene delineata con estremo realismo e capacità di coinvolgimento.
Non si tratta della “Milano da bere” degli anni ’80, ma di quella, socialmente molto lontana dal boom economico, degli anni ’60, crudemente descritta dalla penna di Giorgio Scerbanenco, il nonno e l’ispiratore di buona parte dei giallisti o presunti tali fioriti in Italia, e forse anche in Europa, negli ultimi 50 anni.


Venere privata, I ragazzi del massacro, I milanese ammazzano al sabato, Traditori di tutti sono i quattro romanzi incentrati sulla figura controversa del dott. Duca Lamberti; solo alcuni titoli della estesissima produzione letteraria, non solo gialla, di Giorgio Scerbanenco (nato a Kiev da padre ucraino, il nome originale russo è stato italianizzato).
Un autore da rivalutare assolutamente nel panorama, non sempre confortante, –vedi la moda perlopiù ingiustificata e pretenziosa del giallo scandinavo…- della letteratura poliziesca europea del XX secolo.