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venerdì 13 settembre 2013

Cattiverie di fine estate

Un recente periodo di vacanze marine in terra di Grecia mi ha stimolato alcune riflessioni.


Mai vista, tutta in una volta, tanta brutta umanità. E per brutta intendo proprio brutta; brutta da vedere, esteticamente. Ciccioni traboccanti di pieghe, culi inguardabili, cosce da banco di macelleria, volti ottusi da ritardati mentali, sorrisi sdentati. Umani tristemente allampanati, ingobbiti, sproporzionati e asimmetrici. Ovunque. Di tutte le nazionalità, anche se, devo ammetterlo con malcelato orgoglio, in minima percentuale italiana.

Grandi civiltà europee di conquistatori, letterati, artisti e scienziati ridotte a miseri esemplari seminudi di età imprecisata, grossolani selvaggi dismorfi, sbracati e sovrappeso, che esibiscono orribili tatuaggi e orecchini come pirati dei Caraibi usciti per sbaglio dal set con Johnny Depp; sigaretta sempre accesa -naturalmente handrolling come usa- e sguardo grondante birra già di primo mattino.
Certo, non ho scelto come meta una famosa località di VIP, traboccante di gnocche e chirurgia plastica e dove del resto si beve e si fuma ben altro, ma, vivaddio, un po' di pietà per i miei occhi appannati. Per non parlare delle fantasiose e diaboliche combinazioni di pantaloncini, canottiere, magliette, prendisole, costumi da bagno...
Più si parla degli effetti deleteri dell'obesità e del fumo, più aumentano gli obesi e i fumatori, soprattutto fra i giovani, spesso combinati fra loro in una perversa miscela esplosiva per la salute pubblica e le tasche dei contribuenti, già ora insufficienti e inadeguate. 
Non meravigliamoci poi se orde di immigrati provenienti da paesi poveri e affamati si riversano sulle coste della nostra paffuta Europa (leggi Italia). 
Con quello che mangia un solo obeso in un giorno, può campare una famiglia africana -naturalmente numerosa- per un mese!
Mi sembra di scoprire l'acqua calda se affermo che per risolvere il problema basterebbe eliminare la materia prima, cioè il cibo. Qualche mese con la dieta di Auschwitz et voilà, i chili di troppo scompaiono come per magia. Altro che psicologi e costosi interventi chirurgici, spesso inutili, come dimostrano le statistiche mediche! Pensate a certe aree geografiche del pianeta (terzo mondo...) o a certe epoche storiche (guerre, pestilenze, carestie...); quando sussistono particolari condizioni di vita non vi è traccia di obesità. Chissà perchè...

Nelle mie oziose giornate sotto l'ombrellone ho letto, fra l'altro, L'esattore di Petros Markaris, ove, fra un morto ammazzato e l'altro, si descrive con drammatica semplicità la situazione economica attuale della Grecia. Stando in mezzo a loro è facile rendersi conto come le brutte abitudini di un popolo siano dure a morire. E su questo argomento Markaris non lesina ironici commenti. Il parallelismo con le brutte abitudini di buona parte degli italiani viene spontaneo. Guida senza casco e senza cinture in mezzo ad una totale anarchia del traffico, cellulare in mano sempre e dovunque (per quello i soldi non mancano mai!), famiglie chiassose e invadenti, disordine, incuria, rumori, strepiti...
Non per niente hanno coniato il detto "Una faccia una razza".

A proposito di faccia tosta, nessun amico mi chieda mai più in futuro di trascorrere le vacanze da solo con lui! Ormai due uomini in vacanza insieme possono essere solamente gay. Non si presuppone altro, anche perchè molto spesso lo sono veramente. Abbiamo voluto, forse giustamente forse no, sdoganare l'omosessualità con un Outing pubblico che di fatto mette in vetrina, e anche alla berlina, un sentimento privato? Bene.
Vi ricordate una volta, secoli fa, quando con l'amico/amica del cuore si decideva di andare in vacanza? Zaino in spalla e via... Treno, autostop, panini e cocacola, spiagge libere, campeggio, pensioncine economiche o appartamentino in affitto. Due amici in vacanza e nulla più.
Ora basta: due uomini da soli sono per forza gay e due donne lesbiche.
A parte forse per una piccola percentuale di checche impazzite, non mi pare un gran successo, nè per chi lo è, ma vorrebbe che restassero fatti suoi, nè per chi non lo è e vorrebbe che nessuno pensasse il contrario.

Comunque sia, rendiamo omaggio anche noi alla solita retorica di fine estate.
Per quanto bella sia stata una vacanza, io torno a casa sempre volentieri, alla mia routine, alle mie cose, al mio divano, ai miei animali... No, non intendevo quelli che sarò costretto a frequentare sul lavoro!
Consoliamoci al pensiero di una nuova stagione cinematografica (mi stuzzicano un paio di titoli di fantascienza...), nuovi libri da aggiungere alla nostra biblioteca, forse nuovi concerti e nuove appetitose uscite discografiche. E, perché no, al pensiero di nuovi viaggi e nuove mete da raggiungere.

Bentornati.