Blog NEWS (13/05/17)

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domenica 26 ottobre 2014

Il futuro del CINEMA? ...È la TV!

Negli ultimissimi anni abbiamo assistito ad un proliferare di produzioni televisive di altissimo livello, nella quasi totalità dei casi di provenienza statunitense, unico paese al mondo in grado di supportare budget, organizzazione e tecnologia a tali standard di qualità.
Dai suoi esordi, la produzione di serie televisive da parte dei grandi Network ha fatto passi da gigante.

Proviamo ad abbozzare un piccolo elenco in ordine cronologico, naturalmente influenzato dai miei gusti personali e, perché no, anche dai miei ricordi infantili e adolescenziali.

Perry Mason (dal 1957);
Ai confini della realtà (The twiligth zone, dal 1959, tra gli sceneggiatori anche Ray Bradbury);
Colombo (dal 1968);
Le strade di San Francisco (dal 1972, con la futura stella Michael Douglas);
Spazio 1999,  Il tenente Kojak (dal 1973);
Happy Days (dal 1974);
Starsky & Hutch (dal 1975);
Miami Vice (dal 1984);
Law & Order (dal 1990);
X-Files (dal 1993);
E.R. Medici in prima linea (scritta da Michael Crichton e prodotta da Steven Spielberg, dal 1994);
CSI - Scena del crimine (dal 2000);
Alias (dal 2001), Lost (dal 2004), Fringe (dal 2008) tutte frutto del genio di J.J. Abrams.


Da questo momento in poi, un ulteriore salto di qualità ha partorito prodotti esemplari nel loro genere, come The Walking Dead in ambito fantasy-horror, Spartacus in ambito storico (clonato sulla tecnologia del film 300), Falling Skies e Revolution in ambito fantascientifico, Person of Interest, Dexter, the Mentalist, Criminal Minds, solo per citarne alcuni, in ambito poliziesco-thriller, per non dimenticare il pluripremiato Breaking Bad, collocato in un contesto drammatico-sociale estremamente unico e particolare.


Ora, a seguito di questa recente escalation di successo/qualità, un numero sempre maggiore di star hollywoodiane di grosso calibro si lascia tentare da produzioni televisive ad alto budget; attori innanzitutto, ma, in continuo aumento, anche registi, sceneggiatori e produttori. Ne rappresenta un esempio illustre il recentissimo The Knick, ancora inedito in Italia, che vanta la partecipazione di Clive Owen e la regia di Steven Soderbergh.

Negli ultimi tempi invece, anche nel nostro retrivo paese, abbiamo potuto apprezzare Kevin Spacey in House of Cards o Sean Bean In Games of Thrones, James Spader in The Blacklist o Mireille Enos in The Killing, Joe Mantegna in Criminal Minds o Kevin Bacon in The Following, per non parlare della splendida accoppiata Matthew McConaughey+Woody Harrelson in True Detective.

Sceneggiature ben scritte, trame sempre più avvincenti, location intriganti, montaggio e regia sempre in cerca di nuove e stimolanti soluzioni, ben supportati da una tecnologia HD e una computer grafica avanzatissime, in linea con i blockbuster più recenti in testa ai box office di mezzo mondo.

Questo il segreto del successo in una nuova era dell'intrattenimento televisivo.
Ricordate i vecchi "sceneggiati" della RAI? La freccia nera, Il commissario Maigret, A come Andromeda, la Cittadella, Il tenente Sheridan...?
Ora vogliamo forse contrastare lo strapotere d'oltreoceano con Don Matteo o Che Dio ci aiuti?
Ecco, appunto, che Dio ci aiuti, perché altrimenti...






martedì 7 ottobre 2014

Senza titolo n.2






Il sistema più efficace per rendere inoffensivi i poveri è insegnare loro a imitare i ricchi.”



Carlos Ruiz Zafòn – L’ombra del vento