Blog NEWS (13/05/17)

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giovedì 28 novembre 2013

Dal film "Zoran, il mio nipote scemo"

"Se sei mona e credi in Dio, crederai nel Dio dei mona."


 




venerdì 22 novembre 2013

OPERAZIONE NOSTALGIA

Temo sia la improrogabile necessità di ottenere un qualunque effetto terapeutico.
La ricerca di qualcosa che mi abbia fatto star bene in passato, di ricordi ed emozioni indelebili  legati a momenti sereni e positivi della mia vita. Complice la involontaria e del tutto anomala disponibilità di tempo libero per riflettere, quest'ultima ormai divenuta un'attività estremamente pericolosa e deleteria per il mio equilibrio psichico.

Dopo varie consultazioni innocenti e veri e propri palpeggiamenti freudiani senza scopo preciso, ma che hanno ugualmente scatenato qualche brivido lungo la schiena, ho finalmente estratto dallo scaffale e riletto con grande piacere La casa degli spiriti di Isabel Allende, il suo capolavoro insuperato del 1982. Se non ricordo male, la prima lettura era stata di poco successiva alla pubblicazione in Italia, quindi intorno al 1983-84. Ero ancora in quella fascia di età mitica, compresa fra i venti e i trent'anni, in cui la sete di emozioni, di sogni e di avventura non si sentiva mai sazia. Il coinvolgimento nelle terribile lunga storia di Esteban Trueba, della famiglia di Rosa e Clara del Valle e, per riflesso, nelle vicende sociali e politiche del Cile, dalla fine del secolo scorso ai giorni nostri, è stato totale.
Ancor oggi, seppur inquinato dal cinismo e dall'amarezza dell'età, il brivido di quell'emozione è ricomparso quasi inalterato, anche se, come si suol dire, il primo amore non si scorda mai.

Saltando di palo in frasca, ma senza abbandonare il filo conduttore della nostalgia, mi è recentemente capitato fra le mani il disco più noto e riuscito di un gruppo alternative rock norvegese piuttosto conosciuto fra gli addetti ai lavori, ma molto meno, per fortuna, al grande pubblico: Timothy's Monster dei Motorpsycho, datato 1994.

Impressionante e molto coinvolgente la netta influenza del tipico sound psichedelico degli anni 60-70. Durante l'ascolto di alcuni brani ho avuto la netta sensazione di entrare in un trip spazio-temporale e ritrovarmi (pur non avendolo mai fatto, né "strafatto"...) in un raduno hippie tanto in voga in quegli anni. Magnifici arrangiamenti finalizzati, voglio credere, a ricreare quell'atmosfera, ben miscelati però a notevoli doti di originalità e freschezza compositiva. Altri lavori del gruppo, dall'altrettanto famoso Blissard del 1996, fino al più recente Still Life with Eggplant, pur mantenendo a tratti queste originarie influenze, hanno spaziato in un più vasto orizzonte di rock alternativo e sperimentale, non sempre facilmente digeribile, ma comunque allineato ad uno standard qualitativo ben superiore alla media.

Da un altro palo a un'altra frasca.
Durante uno dei miei numerosi viaggi in terra di Francia, mi sono ritrovato in un giardino lussureggiante, tra filari di fiori variopinti delle più svariate specie, salici piangenti e grandi ninfee galleggianti alla deriva sulla superficie immobile di un laghetto incastonato nel verde. Ero a Giverny, lungo la Senna, ultima residenza in vita del grande Claude Monet, uno dei miei pittori preferiti (guardate il video alla pagina dedicata). La nostalgia di quelle immagini, di quei luoghi, delle vallate della Provenza, delle spiagge di Normandia e del suo amato giardino di ninfee è riemersa prepotentemente durante la visita della mostra dedicata alla storia del paesaggio dal '600 al '900, intitolata opportunamente "verso Monet", ospitata presso il Palazzo della Gran Guardia di Verona e aperta al pubblico fino a febbraio 2014.
Non sono un gran frequentatore di mostre d'arte, ma questo percorso paesaggistico che termina con grandi opere di artisti da me molto amati, da Van Gogh a Pissarro, da Cézanne a Monet, non poteva lasciarmi indifferente.
Andateci, se potete. Si può prenotare il biglietto direttamente su Internet, al sito https://biglietto.lineadombra.it/.