Ligabue mi è sempre piaciuto, fin
dal primo momento. Sia come personaggio (come persona non posso dire, poiché
non lo conosco direttamente…), che come musicista e cant-autore. Specie quello
del primo periodo. Ha sempre avuto il dono di saper comunicare con la musica
“giusta” quelle pennellate di vita, di amore, di rabbia e di dolore che fanno
parte del bagaglio di tutti, semplici, dirette, provinciali, terra-terra.
Ero già contento così.
Poi, d’improvviso, me lo ritrovo regista che sforna un film bello, commovente e genuino come Radiofreccia, seguito dopo alcuni anni da un altro film niente male, Da zero a dieci.
Poi, d’improvviso, me lo ritrovo regista che sforna un film bello, commovente e genuino come Radiofreccia, seguito dopo alcuni anni da un altro film niente male, Da zero a dieci.
E penso, con un po’ di invidia:
anche questa gli è andata bene!
Come se non bastasse, nel 1997
pubblica anche una raccolta di racconti, Fuori
e dentro il Borgo, un romanzo, La
neve se ne frega, nel 2004 e una raccolta di poesie, Lettere d'amore nel frigo, nel 2006.
E basta, quando è troppo è
troppo! La musica mi piace, i film li ho perfino apprezzati, ma di leggere
anche libri non se ne parla! Tutti questi dilettanti che s’improvvisano grandi scrittori,
che palle!
Facevo finta di non vedere i
commenti e le recensioni nel complesso positive che arrivavano un po’ da tutte
le parti. In fondo è solo un cantante…
Alla fine, arriva Il rumore dei baci a vuoto. Un titolo
splendido. Lo porta a casa mio figlio, suo grande fan, e mi dice: “leggilo
anche tu papà, è bello, vedrai che ti piace”.
In un momento particolare, di
notevole scoramento personale e deluso da un “grande” libro (Il teatro di Sabbath di Philip Roth), mi
lascio tentare.
Cazzo, ma è carino sul serio, intrigante, vitale…
Cazzo, ma è carino sul serio, intrigante, vitale…
Questo stronzo del Liga sa anche
scrivere! Oddio, intendiamoci, non siamo di fronte ad un novello Cechov: tre o
quattro racconti sono notevoli, gli altri così-così.
A questo punto non posso che
odiarlo. Uno che riesce a far bene, o almeno abbastanza, e pure senza grande
sforzo, tutte e tre le cose che più mi appassionano nella vita, musica, cinema
e letteratura, non posso proprio evitare di odiarlo.
Maledetto Liga!
Maledetto Liga!