Blog NEWS (13/05/17)

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venerdì 26 aprile 2013

IL POTERE LOGORA CHI NON CE L'HA

Questa vecchia massima, attribuita all'inossidabile Giulio Andreotti, del quale tutto si può dire nel bene e nel male, tranne che non sia stato un politico astuto e intelligente, si ripresenta più attuale che mai.

Al grido "Tutti a casa, tutti a casa!" per la seconda volta in pochi anni, un facinoroso esaltato e la sua cerchia di accoliti più o meno sinceri e onesti, sta tentando di sostituirsi sugli scranni del potere ai vecchi politici di professione, accusati, peraltro giustamente, di essere ingombranti sanguisughe, opportunisti voltagabbana nella migliore delle ipotesi, ladri, mafiosi e disonesti nella peggiore.

Questi improvvisati eserciti di rivoluzionari populisti, pronti, nell'immaginazione popolare, a scendere nelle piazze imbracciando i forconi e cacciare i Re Luigi di turno, quando, per disgraziato effetto del suffragio universale, avranno conquistato i loro bei seggi in parlamento e si ritroveranno dall'altra parte della barricata, ben pasciuti e lautamente stipendiati, con le leve del tanto ambito potere nelle loro mani, miracolosamente risorgeranno a nuova "bella" vita.

Non è necessario guardarsi molto indietro. Non vi è più spazio all'illusione. Abbiamo già dato, abbondantemente, tutti, o quasi...
Leggiamo in questi giorni delle prodi gesta dell'onorevole Belsito e di tutta la corte dei miracoli di uomini duri e cazzuti del Nord, che, lasciate temporaneamente incustodite le loro macellerie, botteghe di scarpe, fabbrichette di laminati, scrivanie comunali e via discorrendo, forti di una subcultura popolar-folcloristica, hanno via via occupato le posizioni chiave del potere, prendendoci molto ma molto gusto e procurando enormi disastri.

Come un fiume in piena, le acque limacciose di "Roma Ladrona" si sono estese a tutto il centro-nord, alle regioni, alle province (ex!), ai comuni, alle aziende sanitarie, ai transporti pubblici... E l'arroganza, la protervia di questi nuovi padroni con le unghie sporche, il "tu" facile e i congiuntivi vacillanti ha sostituito quella dei precedenti azzeccagarbugli di nobile lignaggio.
"Noi fummo i Gattopardi, i Leoni: chi ci sostituirà saranno gli sciacalletti, le iene; e tutti quanti, gattopardi, sciacalli e pecore, continueremo a crederci il sale della terra.”                              (Giuseppe Tomasi di Lampedusa)
Ma per i poveri sudditi italiani nulla è cambiato: servi eravamo e servi restiamo! La macchina tritacarne dello stato non perdona, chiunque la guidi.



Ora è il turno del Grillo parlante e del suo movimento Cinque Stelle (non credo faccia riferimento alla guida Michelin!). 
L'avete votato per protesta, e va bene. Urla sguaiatamente le stesse parole e gli stessi insulti che urlereste voi, se ve ne dessero la possibilità, e va bene. È nemico di tutti e amico di nessuno, come ogni furbacchione che si rispetti e a voi va bene. 

Ma guardatevi attentamente allo specchio. A questo pazzo furioso dareste in mano le chiavi di casa vostra, il futuro di vostro figlio, la vostra ipotetica pensione, anche semplicemente la raccolta differenziata della vostra immondizia?

Forse, ora che il potere c'è l'ha anche lui, poverino, si metterà un po' calmo.



Venghino signori venghino... Nella nostra mangiatoia c'è posto per tutti (tranne che per Gesù Bambino a Natale; quello è troppo sfigato. Da grande finirà per iscriversi al PD e magari vincere le primarie).


Sono intorno a noi, in mezzo a noi, in molti casi siamo noi 
a far promesse senza mantenerle mai se non per calcolo, 
il fine è solo l'utile, il mezzo ogni possibile, 
la posta in gioco è massima, l'imperativo è vincere 
e non far partecipare nessun altro, 
nella logica del gioco la sola regola è esser scaltro: 
niente scrupoli o rispetto verso i propri simili 
perchè gli ultimi saranno gli ultimi se i primi sono irraggiungibili. 
Sono tanti arroganti coi più deboli, zerbini coi potenti, 
sono replicanti, sono tutti identici 
guardali stanno dietro a maschere e non li puoi distinguere. 
Come lucertole si arrampicano, e se poi perdon la coda la ricomprano. 
Fanno quel che vogliono si sappia in giro fanno, spendono, spandono 
e sono quel che hanno. 



E non poteva mancare: