Questa
vecchia massima, attribuita all'inossidabile Giulio Andreotti, del
quale tutto si può dire nel bene e nel male, tranne che non sia
stato un politico astuto e intelligente, si ripresenta più attuale
che mai.
Al
grido "Tutti a casa, tutti a casa!" per la seconda volta in
pochi anni, un facinoroso esaltato e la sua cerchia di accoliti più
o meno sinceri e onesti, sta tentando di sostituirsi sugli scranni del
potere ai vecchi politici di professione, accusati, peraltro
giustamente, di essere ingombranti sanguisughe, opportunisti
voltagabbana nella migliore delle ipotesi, ladri, mafiosi e disonesti
nella peggiore.
Questi
improvvisati eserciti di rivoluzionari populisti, pronti,
nell'immaginazione popolare, a scendere nelle piazze imbracciando i
forconi e cacciare i Re Luigi di turno, quando, per disgraziato
effetto del suffragio universale, avranno conquistato i loro bei
seggi in parlamento e si ritroveranno dall'altra parte della
barricata, ben pasciuti e lautamente stipendiati, con le leve del
tanto ambito potere nelle loro mani, miracolosamente risorgeranno a
nuova "bella" vita.
Non
è necessario guardarsi molto indietro. Non vi è più spazio
all'illusione. Abbiamo già dato, abbondantemente, tutti, o
quasi...
Leggiamo in questi giorni delle prodi gesta dell'onorevole
Belsito e di tutta la corte dei miracoli di uomini duri e cazzuti del
Nord, che, lasciate temporaneamente incustodite le loro macellerie,
botteghe di scarpe, fabbrichette di laminati, scrivanie comunali e
via discorrendo, forti di una subcultura popolar-folcloristica, hanno
via via occupato le posizioni chiave del potere, prendendoci molto ma
molto gusto e procurando enormi disastri.
Come
un fiume in piena, le acque limacciose di "Roma Ladrona" si
sono estese a tutto il centro-nord, alle regioni, alle province
(ex!), ai comuni, alle aziende sanitarie, ai transporti pubblici... E
l'arroganza, la protervia di questi nuovi padroni con le unghie
sporche, il "tu" facile e i congiuntivi vacillanti ha sostituito quella dei
precedenti azzeccagarbugli di nobile lignaggio.
"Noi fummo i Gattopardi, i Leoni: chi ci sostituirà saranno gli sciacalletti, le iene; e tutti quanti, gattopardi, sciacalli e pecore, continueremo a crederci il sale della terra.” (Giuseppe Tomasi di Lampedusa)
Ma per i poveri
sudditi italiani nulla è cambiato: servi eravamo e servi restiamo!
La macchina tritacarne dello stato non perdona, chiunque la guidi.
Ora
è il turno del Grillo parlante e del suo movimento Cinque Stelle
(non credo faccia riferimento alla guida Michelin!).
L'avete votato per protesta, e va bene. Urla sguaiatamente le stesse parole e gli stessi insulti che urlereste voi, se ve ne dessero la possibilità, e va bene. È nemico di tutti e amico di nessuno, come ogni furbacchione che si rispetti e a voi va bene.
L'avete votato per protesta, e va bene. Urla sguaiatamente le stesse parole e gli stessi insulti che urlereste voi, se ve ne dessero la possibilità, e va bene. È nemico di tutti e amico di nessuno, come ogni furbacchione che si rispetti e a voi va bene.
Ma
guardatevi attentamente allo specchio. A questo pazzo furioso dareste in mano
le chiavi di casa vostra, il futuro di vostro figlio, la vostra
ipotetica pensione, anche semplicemente la raccolta differenziata
della vostra immondizia?
Forse,
ora che il potere c'è l'ha anche lui, poverino, si metterà un po'
calmo.
Venghino
signori venghino... Nella nostra mangiatoia c'è posto per tutti
(tranne che per Gesù Bambino a Natale; quello è troppo sfigato. Da
grande finirà per iscriversi al PD e magari vincere le primarie).
Sono intorno a noi, in mezzo a noi, in molti casi siamo noi
a far promesse senza mantenerle mai se non per calcolo,
il fine è solo l'utile, il mezzo ogni possibile,
la posta in gioco è massima, l'imperativo è vincere
e non far partecipare nessun altro,
nella logica del gioco la sola regola è esser scaltro:
niente scrupoli o rispetto verso i propri simili
perchè gli ultimi saranno gli ultimi se i primi sono irraggiungibili.
Sono tanti arroganti coi più deboli, zerbini coi potenti,
sono replicanti, sono tutti identici
guardali stanno dietro a maschere e non li puoi distinguere.
Come lucertole si arrampicano, e se poi perdon la coda la ricomprano.
Fanno quel che vogliono si sappia in giro fanno, spendono, spandono
e sono quel che hanno.
E non poteva mancare: