Blog NEWS (13/05/17)

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sabato 27 luglio 2013

Un'Estate Post...icipata.

Estate a dir poco strana questa, signori.
Tempo bizzarro e mondo ancora più bizzarro e dissociato. Fino a pochi giorni fa neppure l'ombra di un solleone stabile e invincibile, col suo corredo di gran caldo afoso, cappa di umidità appiccicosa e piombo fuso che ammazza le pecore al pascolo, diventando intollerabile dopo due giorni. E prima ancora? Inverno e primavera terribili, freddi, piovosi come non v'era ricordo. E per non farsi mancare nulla, scosse di terremoto qui e là, alluvioni, frane, smottamenti e via cantando. Dove non ci pensa la natura, ci pensa l'uomo, direttamente, per far prima; attentati, esplosioni, rivoluzioni, incidenti aerei e ferroviari; schizzati fuori di testa che ammazzano a picconate, a coltellate, a pistolettate; mariti contro mogli, figli contro genitori, lavoratori contro padroni (mai viceversa!), black bloc contro TAV...
Qualcuno vuole forse metterci sull'avviso che l'apocalisse è vicina? La cosa non mi meraviglierebbe. A quanto pare è l'unica fine che ci meritiamo.
Ma io sono fortunato, signori! Ho un lavoro stabile e ben retribuito e una bella famiglia (ora anche un cane...). Beh, forse la parola lavoro è un po' eufemistica, dopo il massacro subito da parte di questo Regime della Casta che nulla ha a che fare con una sana democrazia di un paese civile. Facile, in questo contesto, trasformare anche un buon lavoro in una pseudo-schiavitù: basta far sì che ci si senta sempre sotto la minaccia di perderlo. Così le tue pretese si abbassano, le tue richieste si adeguano e i tuoi diritti svaniscono lentamente nel nulla.

E in mezzo a tutto questo io non ho neppure uno straccio di bel film da vedere! Nessuna nuova uscita degna di interesse. Devo rimescolare nel baule dei ricordi e tirar fuori qualche vecchio DVD già visto o sfuggito alla mia attenzione. Alcune sequenze di "Million dollar baby" intercettate casualmente durante uno zapping distratto mi commuovono quasi fino alle lacrime.

Da giorni cerco inutilmente di farmi piacere uno degli ultimi fumettoni storici di Ken Follett, ma non ci riesco. I gusti diventano di giorno in giorno più difficili. Con nostalgia rigiro fra le mani vecchi libri consunti, letti e sfogliati più volte, classici di questo secolo o del precedente, non importa, spinto da un indefinibile desiderio di rileggerli.

I previsti concerti di mezza estate vanno a puttane per varie ragioni; per quelli di fine estate non si trovano più biglietti dopo 10 minuti dall'apertura delle prevendite. E che cazzo! Una congiura in grande stile.

Pesco a casaccio nella mia fortunatamente ampia raccolta di CD e musica liquida, alla ricerca di qualche vecchio dinosauro del rock che mi somministri una sferzata di energia positiva. Rispuntano i Marillion con un buon "Sounds that can't be Made"; fa capolino il vecchio Donald Fagen con "Morph the cat"; lo Steven Wilson di "The Raven that refused to sing" richiama alla memoria vecchi echi Krimsoniani; mi struggo di poetica malinconia ascoltando le vecchie canzoni di Ivano Fossati e pensando che non ne sentirò più di nuove.
Un viaggetto a Barcellona mi distrae per qualche giorno, ma la confusione della metropoli, il frastuono, la sovrapposizione babelica di voci spesso superflue, l'inevitabile e assillante presenza umana mi tolgono ormai il respiro.
Comunque sia, nulla di tutto questo sembra bastarmi.
Mi sforzo di resistere, rimescolando i miei pensieri in alchimie improbabili che mi forniscano un elisir di accettabile sopravvivenza. Purtroppo ne viene sempre fuori la solita brodaglia di vita, buona come il vecchio olio di ricino.
Scriveva Conrad: 
Non sono ancora riuscito a trovare in cuor mio qualcosa di meglio di una rassegnata sopportazione per qualunque individuo appartenente al genere umano”


Buone vacanze a tutti.