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venerdì 6 aprile 2012

Un ricordo di Giorgio Scerbanenco

Il dott. Duca Lamberti, medico espulso dall’Ordine, ex galeotto reinventatosi sbirro, è un uomo di poche parole, cocciuto, quasi pedante. Si trascina da sempre un’angoscia interiore, muovendosi quasi come un automa, costantemente pressato dall’impeto delle sue convinzioni e della sua ostinazione.
Vaga per una Milano nebbiosa, fredda, “livida e sprofondata per sua stessa mano” (come canta Ivano Fossati nella sua I treni a vapore), introversa e diffidente, tanto che il vocabolario dei personaggi, i dialoghi, la prosa stessa sono stringati, essenziali, quasi asfittici, ai limiti della necrosi sintattica, e riproducono fedelmente, ma senza ottimismo, l’atmosfera degli anni ’60.
Scorrendo le pagine delle sue storie, ci imbattiamo in vocaboli desueti, quasi commoventi, lontane rimembranze della nostra infanzia in calzoncini corti: ipodermoclisi, filobus, brefotrofio, lenocinio…
Vengono chiamate “anziane” donne di 48 anni, si usa la parola “invertito” con un certo disprezzo (Oddio! Non avevano ancora inventato l’ipocrisia del Politically Correct…), le malattie veneree sono chiamate “malattie celtiche” e infine -orrore!- tutti fumano in qualunque momento e in qualunque luogo, anche i ragazzini poco più che bambini.
La descrizione psicologica dei personaggi, soprattutto i criminali, anche se giovanissimi, rispecchia un destino ineluttabile, senza grandi speranze di redenzione o di reinserimento sociale. Questa atmosfera prevalente di grigia rassegnazione viene delineata con estremo realismo e capacità di coinvolgimento.
Non si tratta della “Milano da bere” degli anni ’80, ma di quella, socialmente molto lontana dal boom economico, degli anni ’60, crudemente descritta dalla penna di Giorgio Scerbanenco, il nonno e l’ispiratore di buona parte dei giallisti o presunti tali fioriti in Italia, e forse anche in Europa, negli ultimi 50 anni.


Venere privata, I ragazzi del massacro, I milanese ammazzano al sabato, Traditori di tutti sono i quattro romanzi incentrati sulla figura controversa del dott. Duca Lamberti; solo alcuni titoli della estesissima produzione letteraria, non solo gialla, di Giorgio Scerbanenco (nato a Kiev da padre ucraino, il nome originale russo è stato italianizzato).
Un autore da rivalutare assolutamente nel panorama, non sempre confortante, –vedi la moda perlopiù ingiustificata e pretenziosa del giallo scandinavo…- della letteratura poliziesca europea del XX secolo.






1 commento:

  1. bravo Rodolfo.
    Comunque mi ha fatto morire il video di Natalino Balasso. Ma dove lo hai trovato ?
    Ciao CLaudio

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