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domenica 6 novembre 2016

IMPANTANATO

Nel vero senso del termine. 
Rovistando nel bagaglio di arti e mestieri a mia disposizione ogni giorno (musica, letteratura, TV, cinema, fotografia, teatro, eccetera), ormai da mesi non trovo nulla che mi sollevi entusiasticamente dal pantano quotidiano. 

Potrebbero, dico potrebbero, fare eccezione un paio di film italiani, unanimemente riconosciuti di ottimo livello, come Perfetti sconosciuti e Veloce come il vento, oltre ad un altro film intrigante e surreale come Dio esiste e vive a Bruxelles, la cui idea di partenza è folgorante (Dio è un essere umano in carne ed ossa, trasandato e cattivo, che gode nel far male all’umanità), ma il suo sviluppo nell’arco dell’intera durata del film un po’ troppo annacquato e inconcludente.
Da non trascurare inoltre, in assenza di capolavori, The Dressmaker, con una splendida Kate Winslet.

Anche in campo letterario le perle ultimamente scarseggiano. Sarò magari banale, ma mi sono goduto un mondo nel leggere ancora Dumas e le sue avventure in Vent’anni dopo; e forse ancor più banale a provare una certa emozione nel leggere Storia di una ladra di libri di Markus Zusak. Recentemente, l’unico autore ad avermi scatenato qualche brivido è stato Roald Dahl con i suoi racconti brevi, ora raccolti in un’unica voluminosa antologia (Tutti i racconti), di cui finora ho letto solo la prima parte Kiss, Kiss: piccoli capolavori di sottile cinismo surreale, per contrasto scritti con squisita grazia e leggerezza.

Anche la produzione televisiva degli ultimi mesi è stata deludente, complice forse la stagione estiva. E non mi riferisco certo a quella italiana, che non gode comunque, a mio giudizio, di nessuna considerazione. Nell’attesa della nuova stagione di grandi classici (House of cards, The walking dead, Person of interest, ecc…) sto apprezzando, finché dura, Narcos e Stranger Things.

In campo musicale si sta verificando una vera e propria crisi: molti prodotti che negli ultimi anni avevano destato la mia attenzione e ottenuto i miei consensi, ora non stanno superando la “prova del riascolto”. Altri ancora non sono mai neppure arrivati alla fase del riesame e sono rimasti impantanati in un primo generico giudizio positivo. Una delle principali spiegazioni di ciò potrebbe essere l’eccessivo numero di proposte musicali e di occasioni d’ascolto che oggigiorno ci fornisce l’universo del web. Sempre più difficile operare una selezione accurata.
Ricordo in confronto i vecchi tempi antropologici del vinile e delle prime radio libere (“ma libere veramente…”), quando le ultime novità si potevano ascoltare solo in negozio, velocemente e a patto di acquistare qualcosa, o dopo interminabili attese nei rari programmi radiofonici “di tendenza”. Come conseguenza, i pochi dischi che ti potevi permettere venivano ascoltati e riascoltati in continuazione, fino a consumarli ed impararli a memoria, e ci voleva del tempo perché venissero soppiantati da altri, inevitabilmente votati allo stesso destino. Lo scambio fra amici e la registrazione di copie su audiocassetta (nella speranza di avere un buon impianto HiFi!) servivano a colmare i vuoti fra un acquisto e l’altro.
Nonostante tutto, gli errori di valutazione si verificavano ugualmente e ogni tanto ci si trovava fra le mani qualche acquisto sbagliato e qualche bella fregatura.

Quello che resta di tutti gli ascolti dell’ultimo periodo è ben poca cosa: i Big Big Train con Folklore, un moderno e raffinato progressive; gli Snarky Puppy con Family dinner vol.2, lavoro intrigante e soprattutto molto coraggioso; gli Iamthemorning con Lighthouse, esempio di nuove sonorità fra sacro e profano; i norvegesi Pymlico, con il loro Meeting Point, energico prog strumentale molto contaminato.
Promossi, col beneficio d’inventario, i nuovi lavori degli italiani Mad Fellaz, Macroscream e Syndone.


Riprende prepotentemente energia la passione fotografica. Letture di articoli, manuali e siti web per rinfrescare vecchie nozioni e stimolare nuovi progetti vanno di pari passo con le prove tecniche e gli esperimenti sul campo, anche se resto ancora in attesa dell’occasione giusta per l’acquisto di una nuova fotocamera mirrorless “come dico io”, ma senza costringermi a salassi economici ora come ora improponibili.
Nella pagina dedicata alle foto, potete trovare qualche assaggio della mia recente attività.






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