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sabato 16 marzo 2013

Fuori i mercanti dal tempio!


L’italiani non amano sintiri le voci libbire, le virità disturbano il loro ciriveddro in sonnolenza perenni, preferiscino le voci che non gli danno problemi, che li rassicurano sulla loro appartinenza al gregge»."

Andrea Camilleri: “Un voce di notte.”




Prendendo spunto da questo brano dell'ultimo libro di Camilleri, mi sgorgano a getto, come un'eruzione vulcanica, alcune considerazioni d'attualità.

In questi giorni abbiamo assistito impotenti alla vergognosa e offensiva sfilata di pomposi e ben pasciuti porporati di Santa Madre Chiesa, chiamati a conclave per eleggere il nuovo pontefice.



Le quotidiane cronache giornalistiche e soprattutto televisive sull'avvenimento ci hanno frantumato le parti basse senza interruzione. Abbiamo visto e stravisto, e continueremo ancora per molti giorni a vedere, piazza San Pietro in tutte le possibili inquadrature e a qualsiasi ora del giorno e della notte, sempre gremita di cosiddetti fedeli adoranti.


La solita massa di nullafacenti, dotati di un cervello lavato e candeggiato (più risciacquo e centrifuga...) da millenni di sodomie clericali, convinti, poveretti, pur nelle condizioni di vita attuali, pur nel disastrato periodo storico in cui siamo costretti a combattere giorno dopo giorno (anche grazie alle scelleratezze della Chiesa Cattolica), che la cosa più importante in questo momento, forse addirittura la nostra unica àncora di salvezza, sia l'elezione del nuovo pontefice, il sommo pastore, faro della cristianità. Semplicemente un altro grande Burattinaio. In questa volgare imitazione di reality, i partecipanti, congrega di pance piene e sorrisi lascivi, si sono dedicati con ascetico fervore alla nomina, chissà quanto libera da intrallazzi di potere, di un capo clan mai così poco aderente alla realtà, mai così lontano e distaccato dalle evidenti e concrete sofferenze del suo gregge. Una figura ambigua e anacronistica, che nel corso dei millenni, insieme a tutta la sua corte, si è sempre più pervicacemente allontanata dai principi ispiratori predicati dal Vangelo del povero Gesù Cristo e la cui influenza nefasta pesa come un macigno sui progressi dell'umanità intera e su quelli della povera Italia in particolare, che ha la disgrazia storica di ospitarlo e la colpa imperdonabile di continuare a blandirlo e tollerarlo.

Assolutamente inutile avere un Dio, se questi sono i suoi plenipotenziari.


Non mancano materiali e documenti musicali, letterari, cinematografici a sostegno di queste tesi anticlericali e di una scelta di fede (se proprio non possiamo farne a meno...), più onesta, radicale e coerente con i fondamentali insegnamenti cristiani e meno inquinata da blasfeme dottrine terrene, concepite con l'unico scopo di estendere un potere temporale, economico e politico, nonchè di irretire e influenzare il più possibile le menti dei poveri di spirito.



Per il vostro piacere, ve ne propongo alcuni.


 



  


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