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domenica 1 gennaio 2012

Un nuovo anno di solitudine?


Per comprendere il perché questo paese stia andando così rapidamente a puttane, forse non bisogna rivolgere lo sguardo troppo lontano.
Tempo fa, ai vertici dell' azienda pubblica dove lavoro da una vita, è stata inviata una lettera, ultima di una lunga serie, per  denunciare abusi e irregolarità ben documentati con dovizia di particolari, nomi e date, ponendo infine ai destinatari precisi quesiti a riguardo.
Ebbene, la risposta, che ho avuto modo di leggere nei giorni scorsi, fornita dai dirigenti (ir)responsabili lascia interdetti per la sua inadeguatezza, fumosità, inconcludenza e ipocrisia. In due pagine di linguaggio burocratico e contorto, ricco di citazioni normative e rimandi ad articoli e commi a solo scopo riempitivo, non viene data risposta a nessuno dei quesiti posti e prevalgono frasi come “non è di nostra competenza”, “per tale problema deve rivolgersi ad altro ufficio”, “la segnalazione va indirizzata alla Commissione Taldeitali” e via discorrendo. Un vergognoso esempio di scaricabarile e spocchioso menefreghismo che fa apparire Ponzio Pilato un povero dilettante.
Improvvisamente, giunti alla fine di questo capolavoro, ci si rende conto che i fastidiosi problemi segnalati semplicemente non esistono più, o meglio, non sono mai esistiti. Sono rimasto alcuni minuti a fissare questo foglio di carta con la sensazione di essere un fantasma, di non far parte di questo mondo (aridaje…!). E questo solo nel nostro piccolo microcosmo lavorativo. Figuriamoci a livello di amministrazione comunale, regionale, statale, fiscale o giudiziaria!
Per pura coincidenza, in questi giorni sto rileggendo lo straordinario “Cent’anni di solitudine” di Gabriel Garcia Marquez. 
Verso la fine del libro, viene narrato un episodio, lungo alcune pagine, in cui una protesta sindacale viene soffocata nel sangue, con migliaia di vittime e un unico sopravvissuto. I morti e i testimoni vengono fatti tutti sparire con un treno speciale nella notte, le strade ripulite, i soldati e le mitragliatrici trasferiti segretamente altrove, cosicchè il governo nega l’accaduto con tanto candore e sicurezza da non dare adito a nessun dubbio. Rimasto solo, l’unico sopravvissuto non capisce più quale sia la realtà e, sopraffatto dalla disperazione, si rinchiude per sempre in una stanza della casa rifiutando qualsiasi contatto col mondo esterno.
Guarda te, a volte, le coincidenze…

Buon Anno a tutti!



1 commento:

  1. Ciao Rodcat!
    Grazie del tuo commento, anzi, sono felicissima di aver avuto l'occasione di poter "conoscere" virtualmente un'altro blog cosi affine! Sono più che contenta di incrociare le nostre letture!
    Ti seguirò senz'altro!

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