Per
comprendere il perché questo paese stia andando così rapidamente a puttane,
forse non bisogna rivolgere lo sguardo troppo lontano.
Tempo
fa, ai vertici dell' azienda pubblica dove lavoro da una vita, è stata inviata una
lettera, ultima di una lunga serie, per denunciare abusi e irregolarità ben
documentati con dovizia di particolari, nomi e date, ponendo infine ai
destinatari precisi quesiti a riguardo.
Ebbene,
la risposta, che ho avuto modo di leggere nei giorni scorsi, fornita dai
dirigenti (ir)responsabili lascia interdetti per la sua inadeguatezza,
fumosità, inconcludenza e ipocrisia. In due pagine di linguaggio burocratico e
contorto, ricco di citazioni normative e rimandi ad articoli e commi a solo
scopo riempitivo, non viene data risposta a nessuno dei quesiti posti e
prevalgono frasi come “non è di nostra competenza”, “per tale problema deve
rivolgersi ad altro ufficio”, “la segnalazione va indirizzata alla Commissione
Taldeitali” e via discorrendo. Un vergognoso esempio di scaricabarile e spocchioso
menefreghismo che fa apparire Ponzio Pilato un povero dilettante.
Improvvisamente,
giunti alla fine di questo capolavoro, ci si rende conto che i fastidiosi problemi
segnalati semplicemente non esistono più, o meglio, non sono mai esistiti. Sono
rimasto alcuni minuti a fissare questo foglio di carta con la sensazione di
essere un fantasma, di non far parte di questo mondo (aridaje…!). E questo solo
nel nostro piccolo microcosmo lavorativo. Figuriamoci a livello di
amministrazione comunale, regionale, statale, fiscale o giudiziaria!
Per
pura coincidenza, in questi giorni sto rileggendo lo straordinario “Cent’anni di solitudine” di Gabriel Garcia
Marquez.
Verso la fine del libro, viene narrato un episodio, lungo alcune
pagine, in cui una protesta sindacale viene soffocata nel sangue, con migliaia
di vittime e un unico sopravvissuto. I morti e i testimoni vengono fatti tutti
sparire con un treno speciale nella notte, le strade ripulite, i soldati e le
mitragliatrici trasferiti segretamente altrove, cosicchè il governo nega
l’accaduto con tanto candore e sicurezza da non dare adito a nessun dubbio.
Rimasto solo, l’unico sopravvissuto non capisce più quale sia la realtà e,
sopraffatto dalla disperazione, si rinchiude per sempre in una stanza della
casa rifiutando qualsiasi contatto col mondo esterno.
Guarda
te, a volte, le coincidenze…
Buon Anno a tutti!
Ciao Rodcat!
RispondiEliminaGrazie del tuo commento, anzi, sono felicissima di aver avuto l'occasione di poter "conoscere" virtualmente un'altro blog cosi affine! Sono più che contenta di incrociare le nostre letture!
Ti seguirò senz'altro!